06 maggio 2009

Up

Considerando che è da novembre che non scrivo più una cippalippa, ho ritenuto giusto ricomparire in beneficio dei passanti (salve, lo so che ha sbagliato strada e non gliene frega niente, ma piacere, Andrea).

Mi sarebbe piaciuto recensire il secondo Qube del Parrucca, ma come un malato di alzheimer (giusto per non autoinsultarmi) allo stadio terminale mi sono ricordato di esso due giorni dopo e me lo sono perso. L'unica consolazione è che a giudicare dai video circolanti sul tubo hanno rimesso la rete, ma mi sarei ritenuto soddisfatto nell'insultare la trichechida coppia dal vivo.

Ma c'è un'altra cosa che mi rode.
'sta influenza suina.

Ormai immagino che buona parte degli impanicati (alcuni dei quali, intervistati, erano semplicemente disarmanti) si siano ricreduti sulla reale gravità della situazione, visto che dei millemila morti spacciati all'inizio dalla maggior parte di giornali di ogni tipo, alla fine ne sono stati confermati... una trentina totale (alla data di oggi).

Non è per fare del facile razzismo becero alla Full Metal Jacket (ricordate "ma tu che cosa ne sai, brutto furiere ispano americano del cazzo?"), ma apparte il secondo morto in terra stellestrisce che mi è cicciato fuori ultimamente e non so donde spunti, tutti sono messicani.
E qualcosa mi dice che statisticamente di questi 30 la maggior parte non abbia goduto di una decente assistenza sanitaria per vari motivi... Anche perché mi sembra strano che un terribile virus (come veniva spacciato all'inizio) conti 1800 casi worldwide e 30 morti.
D'accordo, negli States hanno fatto benissimo ad allarmarsi, mi sarei impanicato anche io con non so quanta gente sotto la soglia povertà e abbandonata a se stessa dal punto di vista sanitario. Ma... 1800 casi? Cioè, vogliamo contarli un attimo?

Ora, mi dispiace per quelli che ci sono rimasti, magari perché in pieno stile SouthPark gli era stata diagnosticata una congiuntivite acuta, però... detto brutalmente... checcazzo, i media ci hanno sbomballato i marroni su una probabile pandemia, hanno inizialmente millantato un numero di morti 10 volte superiore a quello reale, scatenato il panico nel popolino (tipo i già accennati intervistati che giuravano di non comprare più carne suina, mentre io già mi preparavo lo stomaco a una bella braciolata di salsicce scontate), i vari Paesi hanno fatto una massiccia scorta di tamiflu (lo stesso farmaco dell'aviaria... apparte il fatto che è polivalente verso le influenze, chissà perché la cosa non mi sorprende), pareva dovesse essere una seconda Spagnola con migliardi di morti, ci mancava poco che la gente cominciasse a sparare a vista sui latinoamericani, e alla fine si scopre che 'sto popò de influenza pandemica ha fatto i morti di un sabato sera o di un ponte primaverile particolarmente caotico, e soprattutto che con una decente assistenza medica nessun caso accertato in Europa si è rivelato letale.

Insomma, sarò io ma mi sento un po' preso per il culo.

Ora, dopo qualche gustosa e indignata chiacchiera da bar, e visto che non mi va di sprecare nemmeno una parola sulla vicenda Berlusca's Divorce, posso anche lasciarvi e cominciare a pensare a cosa ingurgitare per pranzo.

Signor Scott, mi porti su.

26 novembre 2008

Richard Benson al Qube: "Cristo Canaro" (25/11/08)

Ebbene sì, io c'ero.

Dopo la fuga dallo scorso preconcerto all'Alpheus (Richard Benson "One man show" del 15/02/08), prevedendo quello che poi si è avverato tramite interruzione dello spettacolo dopo dieci minuti per eccesso di lanci, questa volta ci siamo riusciti.
Grazie anche a un minacciosissimo servizio d'ordine del Qube e a un triplo strato di reti a protezione del Ricciardone nazionale, che hanno impedito il ripetersi del caos del tentato spettacolo all'Alpheus.

Inizio un po' in sordina nel prepreconcerto, forse perché il grosso della gente è arrivata poco prima dell'apertura delle porte (ore 21:05 come da programma). Anche il tradizionale preconcerto è stato disturbato dai Metallica (S&M) diffusi a cannone dagli stereo del locale e che impedivano uno sfogo soddisfacente prima dell'arrivo sul palco del Parruccone (che come al solito si è presentato in ritardo). Nel frattempo i tradizionali cori hanno scaldato l'atmosfera, cosicché quando il Ricciardo si è finalmente arrampicato sul palco è stato accolto con la consueta festosità e generosità ortofrutticola del suo affezionatissimo pubblico.
Consueto scambio di insulti fra er Nutria e gli astanti, intervallati ai consueti deliri, del tipo "1, 2, AUSCHWITZ!" o "Provate a fare questo! UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH!!!" con annesso rotolamento fra i rifiuti in terra; inoltre, nemmeno il tempo di intonare il quindicesimo coro "Frocio! Frocio!", eccolo lì intento a distruggersi un'ulteriore volta il proprio sesso.
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Già, perché l'astutissimo pubblico ha subitamente inquadrato un ritaglio di spazio al di sopra della rete dal quale far piovere robbasu Richard con la giusta traiettoria. Tiro abbastanza difficile specialmente quando era più vicino, ma fatto sta che la roba gli è arrivata e il porco era contento.

Fra le storie ha scelto la solita Marlin Manson e Adolf Hitler. Mentre per quanto riguarda la 'musica'...
La tradizionale Madre Tortura è stata degna di nota, non tanto per la qualità del coro, quanto per il fatto che stavolta il Parruccone ha anche sbagliato le parole.
Another Brick in the Wall, poi, è stato il solito tormento cacofonico, come anche una specie di Satisfaction e altra roba non meglio identificata.
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In qualità di gnocca di turno, questa volta è salita sul palco una simpatica ragazzetta (della serie "hmm ma che begli occhi" "va' che sorriso", proprio) con maschera da catwoman, tanga e completo a rete, con una prima esibizione modello palo e una seconda con corsetto giallo e frustate a un Ricchardo seminudo. La povera ragazza, comprensibilmente, ha più volte rischiato di scivolare sulla dovizia ortofrutticola e di vomitare alla vista dello stupendo cantante/chitarrista/parruccone.
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Infine il Parruccone ha raccolto la carne di varia origine e vario stato di decomposizione dal pavimento e se l'è spalmata in faccia; evidentemente è una cosa che da qualche mese a questa parte apprezza in modo particolare.

In ogni caso, per quanto mi riguarda sono stati fra i 13.80€ meglio spesi in vita mia.
E potete vedere quando volete i filmati su YT, anche partendo dal mio canale.

23 settembre 2008

Death Magnetic: impressioni


Ho messo le mani sul nuovo album dei Metallica poco dopo l'uscita ufficiale, ma mio malgrado devo dire che non è stato tutto 'sto grande affare. (liberi di pensare che l'abbia comprato :P )
Il primo ascolto è stato con due amici nel mio terrazzo, in compagnia di qualche birra e patatine, quindi buone premesse. Tuttavia per tutta l'ora e 14 minuti dell'album, ci sono stati numerosi casi di sguardi schifati fra uno e l'altro e fra tutti e tre insieme, intervallati a tentativi di indovinare da quale altro pezzo prendesse quello che veniva diffuso dallo stereo.

Ci tengo a precisare che ci sono stati autentici rantoli di dolore o di insofferenza quando la canzone durava troppo, ovvero sempre, e che siamo stati costretti a stoppare l'ultimo pezzo, per poterci rifare le orecchie con Coito Ergo Sum dei Prophilax.

Mi direte: "Ammazza che stronzi"; forse, sta di fatto che così è stato e che volevo riportarlo.

Passando al sodo,
visto che non godo di una sufficiente concentrazione e pazienza per compiere un'analisi pezzo per pezzo come ho fatto per aMoLaD, butterò giù qualche commento sintetico.

L'album è pieno zeppo di citazioni degli stessi Metallica dei vecchi tempi (ci mancava solo che citassero St.Anger), specialmente da Ride the Lightning e Black Album, altre volte di altri gruppi.
C'è da dire che anche se avessero citato St.Anger non sarei stato capace di riconoscerlo perché in totale l'avrò ascoltato per venti-trenta secondi, dove l'ascolto più prolungato è stato di Frantic e del pezzo 'leader'.

In ogni caso, dove mancano le citazioni si trovano troppo spesso rullate di batteria sinceramente ad minchiam canibus e qualche fraseggio di chitarra di Hammett (che comunque è Hammett, e che cazzo) che poteva anche essere gradevole.
Dove l'ensemble suona anche bene, la sensazione piacevole dura fino a quando non viene brutalmente interrotta da una botta di matto di Ulrich o da un rutto alla Umberto Bossi di Hetfield. Come ho accennato nell'introduzione, i pezzi sono davvero troppo lunghi, come se i Metallica si fossero dimenticati quale sia la lunghezza appropriata per un pezzo o che abbiano gradito e voluto imitare qualche 'pezzo' di Richard Benson. Personalmente, sono arrivato realmente ad odiare alcune tracce al sesto minuto e a controllare angosciosamente il timer dello stereo.

Il tentativo di una ballade proposto con la numero 04, The day that never comes, nella mia modesta opinione in parte fallisce dando un'impressione troppo forte di star sentendo Garage Inc.. Nonostante questo è uno dei pezzi più gradevoli, ma che comunque verso il quinto minuto finisce con lo scadere in un cazzeggio acustico.

All Nightmare Long comincia bene, razzola malissimo. Per intenderci, andava bene per i primi trenta secondi, poi a quanto pare hanno finito le idee e hanno cominciato a fare bordello. Ho tossito un po' di patatine quando ha attaccato la voce.

E, magari non sarà al livello del pentolame di St.Anger, ma la batteria a un certo punto arriva a essere odiosa per ripetitività, ossessività, e non so che altro. Ulrich sarà un gran bravo ragazzo, ma... ora più che mai mi sembra il punto debole della formazione da vent'anni a questa parte. Si è messo in testa di saper fare una cosa e ciò che ora come ora fa è fare un copia incolla ritmico.


Per ora, cataphractos chiude e vi saluta, mettendo nella playlist Coito Ergo Sum, ormai innalzato al rango di sana-orecchie.

03 luglio 2008

AK74MN DBoys: update.

Nel poco tempo libero avuto nell'ultimo periodo (fra esami e semplice apatia) ho potuto fare solo qualche tiro in semiauto con l'ultimo mio pargolo fuciloidale, diciamo un centinaio di pallini.
Ne è emerso che:
- il deragliamento laterale del mirino va sistemato, anche brutalmente con l'attack se necessario;
- l'hopup di serie è praticamente ininfluente, richiesto cambio di gommino e forse anche di pressore;
- tutto sommato il ciufile è preciso alle medie distanze;
- stare sdraiati con questo coso in puntamento è stranamente soddisfacente.

Oggi mi sono munito di buona volontà per eseguire il cambio di gommino con un marui di cui già disponevo, basandomi su guide anche parziali su YT o altro, ma niente. Per ora ho lasciato perdere perché tutto ciò che ho guadagnato in un'ora e mezza di tentativi è stato un accoltellamento a una mano con un cacciavite e la vite del selettore devastata dalle pinze (intendo sia la vernice che il metallo tremendamente scrauso con cui è fatta) perché non intendeva schiodarsi da dove si trovava. Come si sa, con gli AK, no vite no party, ergo sui VFC & sons niente gearbox estratta e niente cambio hopup.

Per ora torno alla mia momentanea situazione da prepensionamento post-maturità e quando ne avrò voglia metterò le mani a quella maledetta vite e al blocco caricatore che ancora va limato (possibilmente in modo brutale).


Lunga vita e prosperità.

16 giugno 2008

AK74MN Dboys: Servizio fotografico e prime impressioni.

Dopo una trepidante attesa del fratellone dell'SU proveniente da Hong Kong (in realtà non è che ci abbia pensato poi così tanto, visto che dopodomani è il 18 Giugno...), eccolo qua, arrivato con un maxi-ordine da rsov insieme a una masnada di AKM. Niente di rotto, immacolato, lindo, pinto, chi più ne ha più ne metta e soprattutto intoccato dalla dogana. 75€ chiavi in mano con mastercard, yes you can. Finora ho potuto sparare solo un paio di colpi in semiauto per pubblica e domestica quiete, ma già dal tonfo confermo che il signorino è overJ come la stramaggioranza delle asg ACM.

Dicevo, eccolo qua.
Esteticamente dal basso della mia relativa ignoranza in fatto di armi da fuoco, non vedo errori in paragone col modello reale, l'AK74M versione '91, con calcio abbattibile in plastica e supporto laterale per ottiche.
In ogni caso come asg fa la sua porca figura, con dovizia di loghi e numeri di serie se pensiamo alla precedente tendenza delle case low cost cinesi, ovvero a porre appena possibile la maledetta quanto orrida scrittina "made in china" sui gusci in plastica verniciati con colori diluiti e violacei.
Le plastiche sono di ottima qualità, non troppo lucide e granulose, credo anche robuste ma questo solo il tempo e quale sciagurato sasso potrà confermarlo.
Verniciatura non eccelsa, ma decente... Probabilmente col tempo perderà scaglie di vernice un po' dappertutto.
Parti in metallo (quelle che devono essere) decisamente carine, specialmente lo spegnifiamma (dice la scatola, fatto di alluminio CNC), preciso d'estetica, rozzo e robusto al tatto.
L'ensemble è decisamente accattivante e AKkapposo-new-age-ma-non-troppo.

Cominciamo con le foto.
Visto che non mi è venuto in mente di fare la consueta foto con fucile "appena uscito dalla scatola" con la suddetta aperta nei pressi - e che non mi va di ritirare fuori dall'armadio in cui è stata faticosamente sepolta - ho appoggiato il fucile sulla altrettanto consueta accozzaglia di equipaggiamento.

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Di qui le foto nel dettaglio:

Il calcio abbattibile, sospettato di essere nientepopodimeno che in fibra...
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Reparto receiver:
area selettore:
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otturatore:
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Purtroppo non dà tutta quest'aria di robustezza... Ho addirittura visto delle foto di alcune leve spezzate alla base.

slitta laterale:
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Difficilmente si renderà utile nel mio caso, ma tant'è, sta lì e contribuisce all'immagine generale.

numeri di serie, su receiver e coperchio superiore:
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Danno un certo tocco di classe, non c'è che dire.

Tacca di mira da 1000m, come quella vera (della serie "ha voluto fare lo sboroooone..."):
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Paracanna:
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Area recupero gas:
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Finiture dell'outer barrel:
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E infine spegnifiamma e mirino.
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Nota dolente: i due piruletti ai lati del mirino non sono fermi e si muovono in orizzontale, portandosi dietro il mirino vero e proprio... molto male. Ad oggi non so che inventarmi per fissarli.

Caricatore hicap di serie:
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Di suo non è bruttissimo, se non fosse per quei fori sul lato superiore che mi ricordano le vitine dei plasticoni fiera-style... Il problema è il fermo caricatori, universalmente noto in tutte le recensioni per essere sovradimensionato, permettendo l'incastro del caricatore DBoys ma non di quelli di altre marche. Per ora ho provato con un Marui e un ICS, nonché con il midcap Unicorn tanto per conferma (tanto non funziona); i caricatori entrano ma non si incastrano. Male, molto male.

Ah, lo so, lo sfondo flecktarn non è il meglio per attinenza... ma per ora non mi sono ancora potuto munire di un equip russo... mea culpa.
"I find your lack of Russia disturbing."
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Conclusioni di oggi, con zero pallini sparati:
pros:
- true f*cking black metal. :D
- prezzo veramente ridicolo per la qualità fornita (50 e passa eurini+ss+dogana da HK);
- ottimo feeling per quanto riguarda peso, ergonomia, massa;
- ottime componenti (plastica e metallo);
- loghi e numeri di serie su un ACM;
- calcio abbattibile;
- buona cinghia AK;

cons:
- la batteria sospetto sia la solita ciofèca ACM; da confermare;
- il caricabatterie di serie non consideratelo nemmeno;
- mirino da sistemare;
- leva otturatore relativamente fragile (non state sempre lì a scarrellare);
- fermo caricatore da limare;
- so' pur sempre 94cm di fucile;
- praticamente di sicuro overJ;
- verniciatura non eccelsa;

E se vogliamo mettiamoci anche la batteria mini anziché large come negli AK a calcio fisso, ma va da sé che se scegli i modelli di AK a calcio abbattibile è una cosa che va messa in conto e che in ogni caso viene bilanciata dalla maggiore comodità nel trasporto e nell'utilizzo in sottoboschi fitti.

Tutto sommato questo fucile è decisamente arrapante, sebbene ovviamente ci siano alcune faccenduole da sistemare, non è che per 75/100€ possiamo aspettarci la perfezione (che non ti danno nemmeno con 300€ in più, ma è una storia trita e ritrita).

E visto che vanno di moda i faccinometri, ecco qua il mio parere: :D

14 marzo 2008

AKS74UN Unicorn: update.

Dopo cinque mesi di utilizzo posso esprimermi con una certa sicurezza.
In questo arco di tempo non ho avuto un momento di fiato per aprire il caro "Klim" (nomignolo dato in riferimento ai carri KV sovietici) per le inevitabili sostituzioni e revisioni che sempre consiglierò di eseguire sulle asg ACM e che io in primis mi dimentico di fare... in sostanza, Klim ha lavorato per cinque mesi in stato di totale incuria senza prendersela a male.
Con circa 7000 pallini sparati e parecchi 'morti' sulla coscienza, l'SU non ha dato un vero problema che fosse uno, se escludiamo quello conclamato col thermold di serie (provato una volta in game e non ha sparato che in semiauto). Con caricatori hicap ICS e Marui pesca fluido e senza pensarci su, mentre come accennato il thermold midcap Unicorn rimarrà a prendere la polvere finché non mi andrà di lavorarci ulteriormente.

Alla seconda giocata (metà novembre) viene cronografato con un Guarder e pallini 0.20G&G: valori variabili tra 101 e 105m/s, tendenzialmente 103. Fanno 1.02-1.06-1.1J. Senz'altro buoni valori, visto l'andazzo e gli avvistamenti di ACM allo stato brado operanti da 1.5 a 2J con la molla di serie... Sorge spontanea la domanda se i Cinesi riciclino le molle degli ammortizzatori delle automobili... In ogni caso non mi sono preso la briga di cambiare molla e ho preferito lasciarla carica per un bel po' di tempo fino a far rientrare entro i fatidici 0.99999999J i valori.

Per quanto riguarda la robustezza nulla da segnalare, non ho riscontrato nemmeno i problemi con le saldature che altri utenti (inglesi, se non ricordo male) hanno segnalato, nella fattispecie un braccio del calcio che se stretto con le mani vicino al poggiaspalla si chiudeva contro l'altro.
Il problema con la guida-otturatore accennato nel precedente post è stato risolto spessorando a dovere l'interno del coperchio superiore con dei feltrini da mobile. Anche se rimane da dire che l'otturatore in sé è di fattura decisamente approssimativa... tende a rimanere aperto se tirato (che abbia i complessi da smg?) e in ogni caso a costringere l'operatore a sollevare il selettore per mettere la sicura. Sempre a causa della guidamolla, non è facilissimo regolare l'hopup, anche mettendoci il cursore che nel mio inizialmente era assente ingiustificato.
Ah, il kit Unicorn tende a mettere su ruggine... fornitevi di olio da armi o similari e di pazienza.

E ora la questione per me più dolorosa: la precisione. Essendo uno che spara poco ma a colpo sicuro (l'avrete intuito vedendo i pallini sparati in 5 mesi) preferirei una accuratezza migliore di quella che l'Unicorn mi fornisce. Sui 20-25 metri inesorabilmente i pallini si aprono come se fossero le Frecce Tricolori. Non avendo visto miglioramenti con pallini più pesanti, a breve passerò alle vie di fatto per quanto riguarda gruppo aria e canna. (sto valutando l'installazione di una canna rigata Tanio Koba e di un gommino marui/systema)
Badate bene, non è che la rosata faccia schifo, diciamo che potrebbe essere meglio... e che non ha paragoni con quella di un SU VFC, per esempio. È soddisfacente, ma nulla di più. In ogni caso cercherò di fare dei test di tiro su dei bersagli cartacei per fornire dei risultati tangibili.

Vi aspetterete ora il fatidico "accattatevìllo" "ve lo consiglio" "lo sconsiglio vivamente" "andate per funghi"... Non ci sarà, prima di tutto perché non avendolo ancora aperto non so in che stato sia la meccanica... può darsi che sia a un pallino dall'esplosione (sgrat) e ne sono ignaro. In più con le ACM non si sa mai realmente cosa ti può arrivare, se l'asg destinata a durare quasi come un Marui o quella che dovrai rispedire subito indietro al mittente. Quindi non pensate di cavarvela leggendo il "ve lo consiglio" e i pro/contro (come fanno in molti, purtroppo) e leggetevi entrambi i post valutando da voi l'asg in questione. :P
Byez.

19 ottobre 2007

AKS74UN Unicorn: prima puntata.

E infine eccolo qui... nome di battesimo AKS74UN Unicorn, nomignolo ancora in fabbricazione. Comprato in un maxi ordine da Gunner, a HongKong e arrivato con TNT dopo un bel po' di tempo (più tempo prima della spedizione che per il viaggio in sé, a dirla tutta).
Prima che arrivasse cominciai a leggere qua e là commenti non esattamente rosei a riguardo, che davano il cugino DBoys superiore, forse anche il Cyma cm035... ma tant'è, ormai avevo ordinato...

Ma giuntomi in mano è stato amore. Il 'fucile' trasuda rozzezza da tutti i pori, ed è un connotato che tutto sommato non mi dispiace.
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La confezione è qualcosa di più di "spartana"... cartone, un adesivo con la marca e uno con il marchio CE, dentro una specie di carta da pacchi e ovviamente il fucile con il suo caricatore thermold.


Andiamo per gradi.

Il grip motore, da AK74 in colore marrone rossiccio.
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Si dimostra solido, nessuno scricchiolio o vacillamento. Attenzione al ponticello... è un rasoio.


Zona del selettore.
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Buoni dettagli, bel selettore, niente da dire. Il selettore va leggermente alzato per andare in sicura a causa dell'otturatore un po' grossolano.


Parte anteriore del receiver.
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Di un bel colore brunito, simile per qualità ed estetica al kit AKM Guarder. L'otturatore è un po' il punto debole della replica... nonostante l'Unicorn sia un clone degli Inokatsu, presenta un problema del VFC, ovvero la guida dell'otturatore, che si appoggia solo al receiver anteriore senza avere un foro come invece nei Marui e cloni. Il risultato è che senza accorgimenti l'otturatore può uscire di sede senza autorizzazione. Dentro alla culatta, la stecca della guida tendeva ad alzarsi, aumentando il rischio di 'deragliamento'... ho rimediato attaccando dei feltrini all'interno della culatta in modo da tenerla bassa, e i risultati ci sono. Per lo meno ora l'otturatore non si incastra a metà corsa (in ogni caso fa attrito da qualche parte e rimane aperto... comodo per regolare l'hopup).

Altro lato del receiver:
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L'aggancio del calcio è decisamente robusto e affidabile. Le punzonature in alto sono carine... notare la differenza tra il metallo attorno il codice e del receiver... devo ancora capire che cosa sia precisamente ma è decisamente più poroso e forse a rischio ruggine (a naso).

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Essendo un 'N', la replica possiede già l'attacco per la slitta da AK/Saiga. Non credo che mi si renderà utile ma fa buona mostra di sé.


Hopup:
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Arrivato il fucile mancava il cursore per la regolazione... mancanza abbastanza rognosa, visto che da solo non è commercializzato e va rimediato da altri hopup.


Paracanna in legno (dicono quercia... a me sembra noce).
Free Image Hosting at www.ImageShack.us Spartano ma si difende bene e calza a pennello alla mano.


Mirino e spegnifiamma.
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Anche sul mirino si ripete quel tipo di metallo poroso che c'era dietro al paracanna... è comunque robusto, ma provvederò a dare una mano di olio da armi.
Sullo spegnifiamma c'è da parlare. Come potete vedere non è rigato come tutti gli altri, e soprattutto è composto da un adattatore e dallo spegnifiamma esterno (scavato all'interno, uno smanettone potrebbe metterci della schiuma fonoassorbente). È utile per mettere qualunque silencer e spegnifiamma si voglia (o quasi) ma è rognoso per il suo... a me stringendo lo spegnifiamma succede che si allarghi l'adattatore...


Caricatore in dotazione: credo un midcap da 100bb circa.
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Questo esteticamente è abbastanza orrendo... ha un colore sinceramente rivoltante e delle bave all'attaccatura dei due gusci che lasciano un po' poco persuasi... Oltretutto il mio non entra nel kala perché ha l'attacco anteriore troppo largo, e dovrò dare qualche colpo di lima per fargli capire chi comanda. La plastica è del tipo 'merdoplastica' con cui preferirei non avere mai a che fare, ma pazienza... nei vari tentativi di far entrare il caricatore in sede sono partiti dei 'riccioli' tipo segatura... perlomeno è consolante, non dovrò faticare molto per limarlo.


Passando alle 'cose serie', per ora non ho potuto fare dei test di tiro che siano validi... sì e no per ora il fucile avrà tirato 5-6 pallini, per vari motivi. Le sue prime vittime sono state un cartello di divieto di sosta (abbozzato di brutto) e una lattina di birra da 50cc, dilaniata di lato e bucata sul fondo, con pallini G&G 0.2g. A occhio sembra stare attorno ai 1.1-1.15J come ogni ACM che si rispetti...
Appena potrò farò dei test di tiro sulla distanza e sulla precisione... ma è probabile che la cosa si farà lunga. Oltretutto questa domenica sarà inattiva.

In sintesi (per ora):

pro:
- costo: calcolando spedizione e dogana mi è venuto sui 160€ (non posso esser preciso perché avevo altra roba in conto).
- potente (anche troppo) e si direbbe preciso.
- rozzo come un pastore di orsi siberiani.
- tutto legno e metallo se escludiamo il grip motore. Molto molto robusto.
- spazio per batterie stilo fino a 14.4V... (io me ne sto buono con una 8.4)
- È un AK.

contro:
- otturatore con guida farlocca... senza spessori al punto giusto rischia di andarsene per conto proprio alla prima occasione.
- spegnifiamma in due pezzi (con versi opposti); consiglio: non toccatelo.
- chiusura della culatta molto brutale (ma stiamo parlando di un fucile rozzo, quindi il proprietario deve essere rozzo).
- assenza del cursore dell'hopup.


Arrivederci alla prossima puntata, in attesa di un momento buono per i test di tiro...